Il Trichomonas vaginalis è un parassita protozoo, vale a dire un microscopico organismo unicellulare che può vivere con o senza ospite.
La tricomoniasi è associata a un maggior rischio di contrarre o diffondere altre MST e può essere associata a complicanze durante la gravidanza, come parto pretermine e basso peso alla nascita del neonato.

Illustrazione batterio Trichomonas

Epidemiologia e prevalenza

  • La tricomoniasi è la MST non virale più comune al mondo, con oltre 170 milioni di casi all’anno.
  • Molte persone con tricomoniasi non manifestano alcun sintomo, perciò la prevalenza della malattia potrebbe essere molto più alta.
  • Casi di tricomoniasi si registrano in tutto il mondo.
  • In base agli studi pubblicati, la prevalenza potrebbe raggiungere il 50% delle donne nei paesi in via di sviluppo e dei gruppi minoritari nei paesi sviluppati.
  • La tricomoniasi è più comune nelle donne.
  • Tra il 2009 e il 2011, poco meno del 50% delle diagnosi di tricomoniasi ha riguardato donne di etnia bianca; il tasso di diagnosi è stato molto più alto tra le donne nere originarie dei Caraibi e le donne di altre etnie nere.
  • La tricomoniasi può colpire persone di qualsiasi età.
  • Negli Stati Uniti, le infezioni da Trichomonas vaginalis colpiscono più di 2 milioni di donne di età compresa tra i 14 e i 49 anni.

Sintomi

  • Solo il 30% circa delle persone con tricomoniasi presenta sintomi.
  • Se presenti, i sintomi di solito compaiono entro 5-28 giorni dalla prima infezione e possono variare da una lieve irritazione a una grave infiammazione. I sintomi possono anche andare e venire.
  • Le donne affette da tricomoniasi possono sperimentare:
    • prurito, bruciore, arrossamento o dolorabilità dei genitali;
    • fastidio durante la minzione;
    • perdite vaginali bianco-trasparenti, giallastre o verdastre accompagnate da odore simile a quello del pesce; tali perdite possono essere schiumose, sottili e acquose e le donne possono riscontrare perdite maggiori rispetto al solito.
  • Gli uomini affetti da tricomoniasi possono sperimentare:
    • prurito o irritazione all’interno del pene;
    • bruciore dopo la minzione o l’eiaculazione;
    • perdite dal pene.
  • Tali sintomi possono rendere sgradevoli i rapporti sessuali.
  • Se non trattati, l’infezione e i suoi sintomi possono durare per mesi o anni.

Donna che si copre la faccia

Complicanze della tricomoniasi

MST

  • La tricomoniasi può aumentare il rischio di contrarre o diffondere altre MST. Per esempio, l’infezione può causare infiammazioni genitali, facilitando il contagio da HIV o la sua trasmissione al partner.
  • La tricomoniasi aumenta la probabilità di contrarre l’HIV del 50%.,

Complicanze durante la gravidanza

  • Durante la gravidanza la tricomoniasi può causare gravi complicanze, tra cui parto pretermine e basso peso alla nascita del neonato.
  • Vi è inoltre la possibilità, sebbene molto rara, che l’infezione venga trasmessa dalla madre al bambino durante il parto.​​​​​​​

Impatto sulla qualità della vita

Non risulta siano stati condotti studi sull’impatto della tricomoniasi sulla qualità della vita (Quality of Life, QoL; sulla base di una ricerca su PubMed dei termini “trichomoniasis” e “quality of life”).

Ciò è probabilmente dovuto al fatto che circa il 70% delle persone non presenta sintomi; comunque, da molti studi emerge che le diagnosi di MST possono causare un notevole stigma sociale, forte imbarazzo, paura della reazione del partner, violenza domestica o interruzione delle relazioni.

Cause

  • La tricomoniasi è causata dall’infezione da Trichomonas vaginalis.
  • La tricomoniasi si trasmette tipicamente attraverso il contatto con la pelle durante rapporti sessuali vaginali, anali o orali.
  • Non è comune che il parassita infetti altre parti del corpo, come mani, bocca o ano.

Fattori di rischio

Secondo le statistiche, le donne presentano maggiore rischio di infezione da Trichomonas vaginalis, ma vi sono molti altri fattori che possono aumentare il rischio di infezione sia per gli uomini sia per le donne, tra cui:

  • Avere rapporti sessuali con una persona infetta
  • Avere più partner sessuali
  • Non usare il preservativo durante i rapporti sessuali
  • Essere stati infettati in passato da altre MST
  • Aver avuto una precedente infezioni da Trichomonas vaginalis

Diagnosi

  • Un operatore sanitario non può formulare una diagnosi di tricomoniasi basandosi esclusivamente sui sintomi.
  • Per formulare una diagnosi di tricomoniasi, l’operatore sanitario può:
    • Eseguire un esame fisico dei genitali (per le donne, questo comprende un esame pelvico);
    • Eseguire un tampone vaginale o uretrale (per gli uomini), e inviarlo a un laboratorio per farlo analizzare.
      • I test comprendono test antigenici rapidi e test di amplificazione degli acidi nucleici (Nucleic Acid Amplification Test, NAAT).​​​​​

Ginecologa che parla con una paziente

Diagnosi differenziale

Diverse condizioni possono manifestarsi in modo simile alla tricomoniasi:

Linee guida per il trattamento

  • Tra tutte le MST, la tricomoniasi è considerata la più curabile.
  • Idealmente, il trattamento della tricomoniasi dovrebbe essere fornito da un centro per la salute sessuale o un altro servizio specializzato in salute sessuale. Se questo non è possibile o viene negato, il paziente deve essere seguito nell’ambito dell’assistenza primaria.
  • In caso di diagnosi sospetta o confermata di tricomoniasi o altra MST in un bambino o ragazzo, l’operatore sanitario deve consultare uno specialista o il pediatra e si dovranno seguire le procedure locali di tutela dei minori.
  • A tutti i pazienti devono essere fornite informazioni scritte sulla tricomoniasi, comprese delle informazioni sulle possibili complicanze e sulle misure che possono essere adottate per ridurre il rischio di essere infettati da altre MST.

Ginecologa che parla con la paziente

Trattamenti prescritti

  • Si raccomanda di prescrivere a uomini e donne non in stato di gravidanza o allattamento:
    • Un antibiotico:
      • Metronidazolo orale 400-500 mg due volte al giorno per 5-7 giorni
      • Metronidazolo orale 2 g come dose singola
    • In alternativa, un antiprotozoario:
      • Tinidazolo orale 2 g come dose singola
  • Si raccomanda di prescrivere alle donne sintomatiche in stato di gravidanza o allattamento:
    • Metronidazolo orale 400-500 mg due volte al giorno per 5-7 giorni
      • Se possibile, gli altri operatori sanitari coinvolti nella cura della persona (ad esempio, levatrice e ostetrica) devono essere informati della diagnosi e del trattamento
  • Le donne asintomatiche in stato di gravidanza o allattamento devono essere indirizzate a uno specialista in salute sessuale.
  • Si raccomanda di prescrivere a uomini e donne con HIV metronidazolo orale 500 mg due volte al giorno per 7 giorni.
  • Il test di guarigione non è proposto di routine.

Trattamento dei partner sessuali

  • Tutti i partner sessuali di una persona infetta dovrebbero essere trattati.
  • Ciò dovrebbe avvenire in contemporanea al trattamento del paziente primario.
  • 1 persona su 5 viene colpita nuovamente da tricomoniasi nei 3 mesi successivi al trattamento, e ciò rende il trattamento dei partner sessuali estremamente importante.
  • È necessario raccomandare ai pazienti di astenersi dai rapporti sessuali fino al completamento del trattamento e alla scomparsa dei sintomi. Solitamente ciò avviene circa una settimana dopo aver assunto l’ultima dose di antibiotici.
Nota sull’assunzione di metronidazolo e tinidazolo
L’assunzione di alcolici durante e subito dopo il trattamento con metronidazolo può causare forte nausea e vomito. I pazienti non devono bere alcolici nelle 24 ore successive all’assunzione di metronidazolo o nelle 72 ore successive all’assunzione di tinidazolo.

Prevenzione

Si può evitare di contrarre la tricomoniasi in vari modi, ad esempio:

  • evitare i rapporti sessuali vaginali, anali o orali con persone con infezione sospetta o confermata;
  • intrattenere una relazione monogama di lunga durata con un partner che si è sottoposto al test e non ha la tricomoniasi;
  • usare correttamente il preservativo durante i rapporti sessuali vaginali, anali o orali.