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Il Mycoplasma genitalium, a volte indicato con le sigle MG o Mgen, è un batterio che si trasmette per via sessuale e attacca le vie urinarie e l’apparato genitale di uomini e donne.
Il Mycoplasma genitalium è alla base di circa il 15-20% dei casi di uretrite non gonococcica (cioè l’infiammazione dell’uretra non causata da gonorrea) e del 40% dei casi di uretrite persistente o ricorrente.
Oltre alle uretriti, le infezioni causate dal Mycoplasma genitalium possono portare a diverse complicanze per la salute:
- negli uomini può causare epididimite (infiammazione dell’epididimo, il dotto spermatico nella parte posteriore del testicolo), prostatite (infiammazione della prostata) o infertilità;
- nelle donne può causare malattia infiammatoria pelvica (PID), aborto spontaneo, cervicite (infiammazione della cervice) e parto prematuro.
Epidemiologia e prevalenza
Le linee guida per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) elaborate dai centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, CDC) evidenziano che il Mycoplasma genitalium è un patogeno sessualmente trasmissibile in aumento nelle donne.
La prevalenza documentata delle infezioni da Mycoplasma Genitalium varia ampiamente da Paese a Paese:
- i centri per la salute sessuale registrano tassi del 4,9% in Norvegia, 5,7% in Grecia, 9,0% in Danimarca, 9,8% in Svezia e 16,7% negli Stati Uniti;
- secondo i dati, la prevalenza del Mycoplasma genitalium nella popolazione generale è più alta nei paesi con indice di sviluppo umano più basso;
- è stato dimostrato che i tassi più alti di Mycoplasma genitalium si registrano tra le donne che lavorano come sex worker, con una percentuale che varia dal 13,2% nei campioni provenienti dalla comunità al 26,3% nei campioni provenienti dalle cliniche.
Sintomi
La maggior parte delle persone affette da Mycoplasma genitalium non riporta sintomi, ma non è detto che sia così in tutti i casi.
I segni e i sintomi più comuni delle infezioni da Mycoplasma genitalium nelle donne comprendono:
- secrezioni vaginali anomale;
- dolore al basso ventre;
- sanguinamento intermestruale (perdita di sangue tra una mestruazione e l’altra);
- sanguinamento dopo i rapporti sessuali.
I segni e i sintomi delle infezioni da Mycoplasma genitalium negli uomini, invece, comprendono:
- minzione dolorosa (disuria);
- perdite dal pene;
- dolore ai testicoli;
- proctite (infiammazione del retto che provoca dolore e secrezione anale).
Comorbilità di interesse |
Malattia Infiammatoria Pelvica (PID)
Virus dell’immunodeficienza umana (HIV)
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Cause
Il Mycoplasma genitalium in genere si trasmette attraverso rapporti vaginali, anali e orali non protetti.
La trasmissione può avvenire anche in assenza di penetrazione, tramite il semplice contatto genitale con una persona infetta, o toccando con le mani i genitali di una persona infetta oppure tramite lo scambio di sex toy non opportunamente lavati.
Fattori di rischio
Esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di contrarre un’infezione da Mycoplasma genitalium, tra cui:
- avere più partner sessuali o aver avuto in passato rapporti sessuali con un alto numero di persone;
- avere un partner affetto da Mycoplasma genitalium;
- lavorare come sex worker.
Diagnosi
Il Mycoplasma genitalium è un organismo a crescita lenta che impiega fino a sei mesi per crescere in coltura; pertanto, per rilevare la sua presenza si utilizzano quasi esclusivamente i test di amplificazione degli acidi nucleici (Nucleic Acid Amplification Test, NAAT). Questi rilevano e amplificano sequenze di DNA o RNA batterico specifiche per l’organismo in esame. Per effettuare l’analisi, quindi, l’operatore sanitario preleva dal paziente un campione di urina e di tessuto uretrale, meatale, endocervicale o vaginale.
Le donne con cervicite ricorrente dovrebbero sottoporsi a un test per il Mycoplasma genitalium.
Il medico può anche valutare la possibilità di sottoporre al test le pazienti affette da PID; comunque, lo screening delle infezioni asintomatiche da Mycoplasma genitalium non è una pratica di routine o raccomandata.
Poiché in genere le infezioni asintomatiche non comportano manifestazioni a lungo termine, si può sostenere che il fatto di non sottoporsi a test per il Mycoplasma genitalium sia vantaggioso per il paziente, perché in questo modo evita di ricorrere ad antimicrobici e il suo microbioma rimane inalterato; inoltre, si evitano gli effetti avversi degli antibiotici e si rallenta la diffusione dell’antibiotico-resistenza.
Diagnosi differenziale
Le due principali diagnosi differenziali del Mycoplasma genitalium sono l’infezione da Chlamydia trachomatis (il batterio che causa la clamidia) e l’infezione da Neisseria gonorrhoeae (il batterio che causa la gonorrea):
- se il paziente presenta dei sintomi, la distinzione dell’agente patogeno causale può essere ottenuta solo attraverso un NAAT effettuato in laboratorio;
- i NAAT sono diventati anche il metodo principale per rilevare la presenza di C. trachomatis e N. gonorrhoeae.
Linee guida per il trattamento
Secondo le indicazioni dei CDC, per i pazienti con diagnosi confermata di infezione da Mycoplasma genitalium andrebbe adottato un approccio terapeutico in due fasi.
Idealmente, questo dovrebbe basarsi sulla conoscenza della suscettibilità antibiotica dell’organismo (nota anche come “terapia guidata dalla resistenza”). Nei casi di infezione da Mycoplasma genitalium, la terapia guidata dalla resistenza ha registrato tassi di guarigione superiori al 90% e dovrebbe essere adottata il più possibile; tuttavia, per accedere a questa terapia è necessario effettuare test di resistenza ai macrolidi.
Quando la suscettibilità agli antibiotici è nota:
- Quando l’infezione è sensibile ai macrolidi, ai pazienti occorre prescrivere:
- Doxiciclina 100 mg due volte al giorno per 7 giorni come terapia iniziale: questo riduce il carico di organismi e ne facilita l’eliminazione;
- Azitromicina 1 g, seguita da 500 mg una volta al giorno per 3 giorni.
- Quando l’infezione è resistente ai macrolidi, ai pazienti deve essere prescritta:
- Moxifloxacina 400 mg una volta al giorno per 7 giorni .
Se la suscettibilità agli antibiotici non è nota:
- Doxiciclina 100 mg due volte al giorno per 7 giorni;
- Moxifloxacina 400 mg una volta al giorno per 7 giorni.
Occorre informare i pazienti che possono ancora trasmettere il Mycoplasma genitalium fino a 14 giorni dopo la fine del trattamento e devono quindi astenersi dai rapporti sessuali non protetti.
Lo sapevi? |
Il Mycoplasma genitalium è privo di parete cellulare e quindi gli antibiotici che mirano alla biosintesi della parete cellulare (come i ß-lattamici, ovvero la classe di antibiotici più utilizzata, che comprende le penicilline e le cefalosporine) risultano inefficaci contro questo organismo. |
Prevenzione
Per evitare un’infezione da Mycoplasma genitalium si raccomanda di:
- ridurre al minimo il numero dei partner sessuali;
- evitare il contatto sessuale con persone affette da Mycoplasma genitalium;
- non avere rapporti sessuali con una persona che ha contratto l’infezione finché non saranno trascorsi almeno 14 giorni dalla fine del trattamento;
- utilizzare il preservativo durante ogni tipo di contatto sessuale.