Indice
Cosa sono le emorroidi?
Con il termine “emorroidi” si indica il rigonfiamento dei vasi sanguigni presenti nell’ano, attorno all’ano e nella parte inferiore del retto. I sintomi caratteristici comprendono dolore, prurito e sanguinamento nella zona anale. Le emorroidi sono anche associate alle seguenti condizioni vaginali:
- dolore durante i rapporti sessuali vaginali (dispareunia), in particolar modo quando la penetrazione è profonda;
- infezioni delle vie urinarie (IVU) e batteriuria (batteri nelle urine): le donne con IVU hanno maggiori probabilità di soffrire di emorroidi, che si ritiene fungano da serbatoio batterico per le infezioni ricorrenti;
- cervicite (infiammazione della cervice): è stato dimostrato che la cervicite si risolve dopo il trattamento per le emorroidi.
Le emorroidi compaiono quando le vene del retto e dell’ano sono sotto pressione. Questo può ostacolare il passaggio del sangue attraverso le vene, con conseguente ristagno e gonfiore. L’aumento di pressione può essere dovuto alla stitichezza, all’obesità o alla gravidanza.
Le emorroidi sono un disturbo piuttosto diffuso: ne soffre 1 persona su 10 e nelle donne sono leggermente più frequenti che negli uomini, probabilmente perché la gravidanza ne aumenta il rischio.
Emorroidi in gravidanza
Capita spesso che le emorroidi si presentino durante la gravidanza, specialmente nel terzo trimestre e fino a un mese dopo il parto: queste, infatti, interessano circa il 25-40% delle donne in gravidanza.
I fattori che determinano un aumento di pressione sulle vene durante la gravidanza comprendono:
- la presenza del feto: il peso del feto preme sulle vene dell’ano;
- un maggior volume di sangue: durante la gravidanza, la quantità di sangue nel corpo aumenta per nutrire il feto, causando un innalzamento della pressione nel sistema circolatorio;
- la stitichezza: le donne in gravidanza hanno maggiori probabilità di soffrire di stitichezza e il peso extra nell’intestino esercita una pressione sulle vene, che si aggrava con lo sforzo di defecare.
Gestione delle emorroidi in gravidanza
Il trattamento iniziale delle emorroidi in gravidanza è incentrato sulla prevenzione della stitichezza e prevede una dieta ricca di fibre, l’uso di emollienti delle feci e una migliore idratazione per favorire la regolarità intestinale.
Se i sintomi persistono, è possibile utilizzare farmaci topici a base di analgesici e antinfiammatori, che offrono un sollievo locale a breve termine, con un assorbimento limitato nell’organismo.
Se le emorroidi non scompaiono dopo sei settimane, si devono prendere in considerazione trattamenti come il bendaggio endoscopico (l’applicazione di fasce elastiche per interrompere l’afflusso di sangue alle emorroidi), la diatermia (la cauterizzazione dei vasi sanguigni interessati) o l’emorroidectomia (l’asportazione delle emorroidi tramite intervento chirurgico).
Trattamenti per i casi lievi
In caso di sanguinamenti a livello anale è buona norma rivolgersi al medico: ciò non significa che sia sempre necessario un intervento invasivo, anzi, spesso fastidi lievi possono essere risolti nell’intimità della propria casa. Esistono, infatti, unguenti, creme, schiume e supposte in grado di trattare efficacemente le emorroidi. In genere contengono un cortisonico associato a un anestetico locale, ma non mancano i prodotti a base di lubrificanti, disinfettanti, molecole o estratti in grado di favorire la salute dei vasi sanguigni, come l’amamelide.
In caso di necessità il trattamento può essere associato all’assunzione di un antidolorifico (ad esempio paracetamolo, acido acetilsalicilico o ibuprofene).
Anche i bagni caldi possono dare sollievo: basta immergere in acqua la parte dolente 2-3 volte al giorno per 10-15 minuti. Gli impacchi freddi, al contrario, possono aiutare a ridurre il gonfiore.
Se questo approccio non dovesse risultare efficace è possibile tentare la strada dei prodotti da assumere per via orale. I loro principi attivi mirano a promuovere la buona salute dei vasi sanguigni, e possono essere utili anche in caso di sanguinamento.
Spesso i prodotti per il trattamento delle emorroidi possono essere acquistati senza ricetta medica, ma è sempre bene evitare di assumerli per più di una settimana.
Interventi per i casi complessi
In alcuni casi il trattamento farmacologico non è però sufficiente; a volte, infatti, è possibile che in un’emorroide esterna si formi un coagulo di sangue, che può essere rimosso solo con una piccola incisione che deve essere praticata dal medico.
In caso di emorroidi interne, invece, può essere indicata la legatura elastica, un intervento ambulatoriale che prevede l’applicazione di piccoli elastici alla base dell’emorroide. In questo modo il sangue non può più fluire al suo interno, e l’emorroide si secca, staccandosi da sola. Un’alternativa meno efficace è la scleroterapia, che prevede di seccare l’emorroide iniettando al suo interno sostanze specifiche. Infine, le emorroidi interne possono essere trattate con tecniche di coagulazione basate sull’uso del laser, degli infrarossi o del calore, che però sono associate a una maggiore incidenza di recidive rispetto alla legatura elastica.
Infine, in caso di emorroidi gravi o recidivanti il medico potrebbe consigliare un’emorroidectomia, l’intervento chirurgico di asportazione delle emorroidi. A seconda dei casi l’operazione può essere eseguita in anestesia locale, spinale o generale.
In alternativa è possibile ricorrere alla prolassectomia con Stapler, un vero e proprio lifting del canale anale che riduce significativamente i fastidi post operatori.
Consigli utili e prevenzione
Qualunque sia il trattamento più adatto al caso, alcuni accorgimenti possono aiutare ad affrontare meglio le emorroidi.
È consigliabile, ad esempio, l’uso di biancheria di cotone e di prodotti pensati per la detersione in caso di emorroidi, privi di alcol o di altre sostanze potenzialmente irritanti. Può essere utile, inoltre, assumere prodotti che facilitino l’evacuazione rendendola meno dolorosa nonostante la presenza delle emorroidi.
La prevenzione delle emorroidi, infatti, è incentrata sulla prevenzione della stitichezza. Ecco alcuni consigli:
- seguire una dieta ricca di fibre (spazio, quindi, a frutta, verdura e cereali integrali) e bere molta acqua;
- non superare i limiti di peso indicati dal medico;
- tenersi in movimento per alleggerire il peso sulle vene della zona pelvica: passare troppo tempo in posizione seduta, infatti, esercita pressione su questi vasi sanguigni;
- applicare sulle emorroidi ghiaccio o creme apposite per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore;
- immergersi in una vasca con acqua calda (non bollente) alcune volte al giorno.