Ci sono molti medicinali che possono interferire con il benessere vaginale, alterandone il microbioma e la capacità di produrre secrezioni lubrificanti. Tra questi rientrano:

  • Contraccettivi: le evidenze indicano che, nelle utilizzatrici di dispositivi intrauterini al rame, ci sono maggiori probabilità di osservare una flora vaginale con quantità abbondanti di microrganismi associati alla vaginosi batterica, come Gardnerella vaginalis e Atopobium vaginae.
    Questo stesso studio non ha rilevato, in correlazione all’uso di metodi contraccettivi ormonali, variazioni importanti del microbiota vaginale, riguardanti ad esempio le specie buone di lattobacilli o le specie comunemente associate alla vaginosi batterica.
  • Terapie ormonali: la terapia ormonale sostitutiva (TOS) ripristina il pH vaginale e ristabilisce il normale microbiota vaginale nelle donne in postmenopausa, favorendo un ecosistema vaginale più sano.
    In uno studio è stato riscontrato che l’incidenza di vaginosi batterica era significativamente inferiore nel gruppo sottoposto a TOS rispetto a quello non sottoposto a TOS (il 5,6% contro il 31%).
  • Steroidi: l’esposizione a composti contenenti estrogeni è associata a un aumento dei lattobacilli, cioè all’instaurazione o al mantenimento di una composizione ottimale del microbiota vaginale.
  • Antibiotici: è stato dimostrato che molti antibiotici hanno un effetto sulla salute vaginale, alterandone sia la flora batterica che quella fungina, in alcuni casi con possibilità di aumentare la predisposizione a sviluppare infezioni delle vie urinarie e candidosi.
    In uno studio in cui è stata analizzata la flora vaginale in donne prima e dopo il trattamento con claritromicina è stato riscontrato che:

    • in base alla coltura vaginale, il Lactobacillus era presente nel 33% delle pazienti prima del trattamento, ma nello 0% dopo il trattamento;
    • l’Escherichia coli era presente solo nell’8% delle pazienti prima del trattamento, ma nel 17% dopo il trattamento;
    • l’Enterococcus era presente nel 25% delle pazienti prima del trattamento, ma solo nell’8% dopo il trattamento.
  • Altri medicinali: da uno studio è emerso che un trattamento con metformina e aspirina riduceva in modo significativo la presenza di specie di Lactobacillus nella flora vaginale delle pazienti.
    Il trattamento con antidepressivi può causare problemi legati alla funzione sessuale, con effetti sul desiderio, sull’eccitazione e sull’orgasmo. I medicinali con i maggiori effetti serotoninergici sono associati ai tassi più alti di disfunzione sessuale.
    I sedativi usati per l’insonnia (come triazolam), le benzodiazepine usate per il disturbo d’ansia e da panico (come alprazolam) e i farmaci utilizzati per prevenire gli attacchi epilettici (come lorazepam), in alcune donne, sono stati tutti associati a secchezza vaginale.

Donna che assume una pastiglia