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Le piattole, note anche come pidocchi del pube, sono insetti parassiti di colore grigio-marrone e circa 2 mm di lunghezza che, generalmente, si diffondono tramite il contatto sessuale. Come suggerisce il nome, di solito si annidano nell’area genitale causando un prurito intenso, ma a volte possono infestare anche altre zone pelose del corpo, come gambe, ascelle, baffi, barba, ciglia o sopracciglia.
Ciclo di vita di una piattola |
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Epidemiologia e prevalenza
- Le infestazioni causate dalle piattole (pediculosi) possono interessare uomini e donne di qualsiasi gruppo etnico e classe sociale.
- Le piattole possono colpire persone di qualsiasi età; tuttavia, se l’infestazione viene rilevata in un bambino, potrebbe essere il segnale di un’esposizione o un abuso sessuale.
- L’incidenza delle infestazioni da piattole è in diminuzione, con una media del 2% a livello globale. Alcuni dati indicano che questo calo dell’incidenza possa essere dovuto anche a un maggior ricorso alla depilazione intima. Secondo uno studio in cui sono stati analizzati 5.000 questionari anonimi in un periodo di dieci anni, infatti, il 94% dei delle persone con piattole aveva indicato di non depilarsi le parti intime.
Sintomi
I segni e i sintomi di un’infestazione da piattole del pube comprendono:
- Prurito nella zona genitale, che in genere peggiora durante la notte;
- Puntini bianchi o gialli (uova) attaccati ai peli pubici;
- Piattole vive che si muovono tra i peli pubici;
- Piccole macchie rosse o blu sulla pelle (causate dai morsi delle piattole);
- Macchie rosso scuro o marrone sulla biancheria intima (segno delle feci del parassita):
- Ciglia incrostate o appiccicose.
Cause
La trasmissione delle piattole avviene generalmente per contatto sessuale, poiché questi parassiti non sono in grado di saltare o volare.
Le piattole possono diffondersi anche tramite uno stretto contatto personale o attraverso il contatto con indumenti, lenzuola o asciugamani utilizzati da una persona con un’infestazione in corsa, ma si tratta di un’evenienza rara.
Una diffusa convinzione errata è che le piattole si trasmettano facilmente attraverso le tavolette del water: si tratta, in realtà, di un’eventualità estremamente rara, perché questi parassiti non possono vivere a lungo lontano dal corpo umano e non hanno zampe adatte ad aggrapparsi o camminare su superfici lisce come le tavolette del water.
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio di un’infestazione da piattole sono:
- essere sessualmente attivi;
- avere più partner sessuali;
- avere rapporti sessuali con una persona che ha un’infestazione in corso;
- condividere asciugamani, biancheria da letto o abbigliamento con una persona che ha un’infestazione in corso.
Diagnosi
Le infestazioni da piattole possono essere diagnosticate dal medico di base oppure da medici o operatori sanitari dei centri per la salute sessuale. Prima della diagnosi, l’operatore può:
- utilizzare un pettine e/o una lente d’ingrandimento per verificare la presenza di piattole sui peli pubici del paziente e su altre aree che potrebbero essere interessate, come ascelle, petto e ciglia;
- chiedere al paziente informazioni sui suoi/sulle sue partner e sulla sua salute sessuale.
Diagnosi differenziale
Esistono diverse condizioni che possono manifestarsi in modo simile a un’infestazione da piattole:
Sintomi e caratteristiche cliniche | Possibili cause |
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Scabbia |
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Dermatofitosi |
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Follicolite |
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Dermatite seborroica |
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Congiuntivite (infettiva o allergica) |
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Blefarite |
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Pidocchi dei capelli |
Linee guida per il trattamento
Trattamenti non farmacologici
Le persone con un’infestazione da piattole devono:
- Ricevere informazioni sulle piattole e sui trattamenti a disposizione. Devono, inoltre, essere informate che il trattamento può non essere efficace se non seguiranno scrupolosamente le istruzioni.
- Decontaminare indumenti e lenzuola lavandoli in acqua calda (ad almeno 50°C), a secco o riponendoli in un sacchetto di plastica sigillato per almeno una settimana.
- Passare accuratamente l’aspirapolvere sul materasso.
- Evitare contatti stretti (inclusi quelli sessuali) e la condivisione di indumenti, biancheria da letto o prodotti per l’igiene personale fino al termine del trattamento (anche del/della partner).
- Sottoporsi ai test per le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) ed effettuare il tracciamento dei contatti se la trasmissione delle piattole è avvenuta per via sessuale.
Trattamenti farmacologici
Per il trattamento delle piattole su tutte le aree del corpo, ad eccezione delle palpebre:
- utilizzare un antiparassitario topico apposito;
- applicare il prodotto seguendo scrupolosamente le istruzioni;
- ripetere il trattamento 7 giorni dopo l’applicazione iniziale per assicurarsi che anche i parassiti nati da eventuali uova rimaste in vita siano stati debellati;
- il prurito può protrarsi per diversi giorni o settimane dopo il trattamento, specialmente se la pelle è danneggiata.
Per il trattamento delle piattole sulle ciglia:
- utilizzare un unguento oftalmico occlusivo inerte o una lozione a base di permetrina all’1%;
- gli unguenti occlusivi inerti sono indicati per persone di età inferiore ai 18 anni e per donne in gravidanza o in allattamento.
Follow-up
Una settimana dopo il trattamento, i pazienti devono essere riesaminati per verificare se le piattole sono state completamente debellate.
- I parassiti morti possono rimanere attaccati ai peli. Questo non significa che il trattamento non ha avuto effetto: si possono rimuovere con un apposito pettine a denti stretti.
- Se durante la visita si riscontra ancora la presenza di piattole vive, i pazienti devono sottoporsi nuovamente a terapia con un altro trattamento.
Prevenzione
L’unico modo per prevenire la pediculosi pubica è astenersi dai rapporti sessuali e non condividere biancheria da letto e indumenti con persone che presentano l’infestazione fino alla completa risoluzione del problema.
Anche se l’uso del preservativo e altri contraccettivi non protegge dalle piattole, durante i rapporti sessuali è sempre bene utilizzare il preservativo per ridurre il rischio di contrarre una MST.