Gravidanza e parto

La gravidanza di per sé non produce un allungamento della vagina, ma la vagina è progettata per allungarsi e fare spazio al bambino.

Da uno studio è emerso che i muscoli del pavimento pelvico coinvolti al momento del parto sono in grado di allungarsi di oltre tre volte le proprie dimensioni normali.

Alcune donne in gravidanza scelgono di eseguire dei massaggi perineali, per preparare la pelle del perineo ad allungarsi per far spazio alla testa del bambino durante il parto.

La vagina può allentarsi dopo il parto a causa dello stiramento dei muscoli del pavimento pelvico che la circondano. Questo cambiamento può essere più o meno marcato in base a vari fattori, tra cui le dimensioni del bambino, eventuali complicanze durante il parto e il numero di bambini già partoriti dalla donna. Possono incidere anche fattori genetici e il sovrappeso.

Dopo il parto, i tessuti generalmente tornano nello stato pre-gravidanza. Detto questo, alcune donne affermano di non percepire più la vagina come prima, mentre per altre può dover trascorrere un periodo che va da 12 settimane a un anno prima di tornare a sentirla quasi come prima.

Gli esercizi per il pavimento pelvico come gli esercizi di Kegel possono aiutare ad allungare il pavimento pelvico dopo il parto. È bene parlarne con il proprio medico per capire quando è il momento giusto per iniziare a eseguire questi esercizi.

Donna incinta seduta su una palla per esercizi

Età

  • Perimenopausa: durante la perimenopausa, i livelli di estrogeni si riducono. Meno estrogeni si traducono in una minore umidità nella vagina, che può portare ad atrofia vaginale (assottigliamento, secchezza e infiammazione delle pareti vaginali, con conseguente riduzione della loro elasticità).
  • Post-menopausa: il termine “menopausa” descrive il momento in cui sono trascorsi 12 mesi dall’ultima mestruazione. Durante la menopausa, i livelli di estrogeni scendono significativamente rispetto al periodo che precede la perimenopausa e, in post-menopausa, l’atrofia vaginale si verifica frequentemente a causa della perdita di elasticità delle pareti vaginali.
Definizioni utili
Perimenopausa: il periodo di 5-10 anni che precede la menopausa.
Menopausa:
quando sono trascorsi 12 mesi dall’ultima mestruazione.

Dilatatori

Il dilatatore vaginale, chiamato anche “trainer vaginale”, è un dispositivo medico a forma di barra o di cilindro, in plastica o in silicone, con un’estremità arrotondata, che viene inserito in vagina per favorire l’allungamento dei tessuti. Il suo inserimento aiuta, inoltre, le persone a rilassare rafforzare i muscoli del pavimento pelvico.
Spesso è venduto in kit che includono una serie di dilatatori di larghezze diverse, da molto sottili a spessi​​​​.

Perché le persone usano i dilatatori?

Sono molte le condizioni che possono provocare dolore durante i rapporti o la penetrazione e portare una donna a ricorrere allo stretching vaginale. Tra queste vi sono:

  • Vaginismo: condizione in cui i muscoli della vagina si contraggono durante la penetrazione vaginale, cosa che può succedere in modo involontario. Le contrazioni muscolari possono rendere il rapporto o la penetrazione molto difficili e dolorosi.
  • Menopausa: la perdita di elasticità vaginale in conseguenza della menopausa può portare a dolore durante i rapporti sessuali. Alcune donne possono decidere di usare i dilatatori per allungare i muscoli della vagina e alleviare in parte il dolore.
  • Dispareunia: una condizione in cui le donne sperimentano dolore nella regione pelvica o genitale durante un rapporto sessuale.
  • Setto vaginale: una parete di tessuto che divide la vagina in due sezioni, verticalmente oppure orizzontalmente. Non è visibile dall’esterno, ma ad alcune donne può causare dolore durante i rapporti sessuali.
  • Imene imperforato: l’imene è una membrana sottile che ricopre l’apertura vaginale. Nella maggior parte delle donne l’imene presenta una piccola apertura, mentre in altre no: in questo caso si parla di imene imperforato. Per il trattamento, in genere, bisogna ricorrere all’intervento chirurgico, dopo il quale è raccomandato l’uso dei dilatatori per mantenere la vagina aperta e favorire la guarigione.
  • Sindrome di MRKH: le donne con la sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser (MRKH) hanno la vagina e l’utero sottosviluppati o ne sono del tutto prive. Questa condizione può provocare rapporti sessuali dolorosi o rendere impossibile la penetrazione.
  • Problemi vaginali legati alla terapia antitumorale: se una donna è stata sottoposta a radioterapia o a un intervento chirurgico per un tumore, i tessuti vaginali possono risentirne, in particolare in caso di chirurgia o radioterapia pelvica che hanno causato la menopausa. I dilatatori vaginali possono aiutare a mantenere i tessuti morbidi e flessibili.

Illustrazione che mostra dei dilatatori di varie dimensioni

I luoghi comuni più diffusi sullo stretching vaginale

Mito: Rapporti sessuali frequenti possono far perdere elasticità alla vagina.

Verità: Solo due cose possono influenzare l’elasticità della vagina: l’età e il parto. Non vi sono evidenze che indichino che rapporti frequenti causino “lassità vaginale”. Non vi sono nemmeno evidenze che indichino che la mancanza di rapporti sessuali frequenti possa influenzare l’elasticità vaginale.

Mito: Le donne dovrebbero aspirare ad avere una vagina stretta.

Verità: Questo mito può essere attribuito all’idea, ormai datata, che la vagina serva principalmente al piacere sessuale dell’uomo. Presuppone, inoltre, che tutte le donne vogliano ospitare un pene nella loro vagina. Le donne possono desiderare di avere una vagina più stretta per ragioni mediche, per aumentare la sensibilità durante i rapporti sessuali, ecc. ma non si può usare l’espressione “dovrebbero aspirare a” a meno che il restringimento dalla vagina non venga indicato da un medico.

Mito: Gli esercizi di Kegel sono l’unico modo per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico.

Verità: Sebbene gli esercizi di Kegel rappresentino una soluzione adottata di frequente, esistono molti metodi per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico o correggere la perdita di elasticità vaginale, tra cui la stimolazione elettrica, i dispositivi per il rafforzamento del pavimento pelvico e l’intervento chirurgico (quest’ultimo è in genere riservato a chi soffre di prolasso del pavimento pelvico).