Considerando che il COVID-19 è relativamente recente, sappiamo poco dei suoi effetti sulla salute ginecologica nel breve e nel lungo periodo. I dati attuali suggeriscono che gli effetti ginecologici siano differenti se l’infezione è in atto o si è in fase di guarigione.

Effetti del COVID-19 sulla salute ginecologica

Maggiore facilità di sviluppo di ulcere genitali acute

Le ulcere genitali acute, note anche come ulcere di Lipschütz, sono ulcere vulvari dolorose, che generalmente interessano donne sessualmente inattive. Le ulcere genitali acute sono state proprio associate alle infezioni virali.
Il COVID-19 determina un aumento dei livelli di citochine come il fattore di necrosi tumorale alfa, che si è dimostrato capace di interferire con l’adesione delle cellule endoteliali e la chemiotassi dei neutrofili, causando aftosi.

Maggiore suscettibilità alle infezioni fungine

Le evidenze suggeriscono che è probabile che il COVID-19 aumenti il rischio di infezioni fungine come quelle da Candida. Si pensa che ciò sia dovuto all’effetto del COVID-19 sul sistema immunitario e al fatto che i trattamenti per il COVID-19 (come steroidi e altri farmaci) possono indebolire le difese dell’organismo dall’attacco dei funghi.
Nelle pazienti con forme gravi di COVID-19 sono state inoltre descritte infezioni fungine resistenti al trattamento.

Complicanze associate alla gravidanza

Le evidenze suggeriscono che le donne in gravidanza o che hanno appena partorito hanno maggiori probabilità di aver bisogno di un trattamento intensivo per il COVID-19 rispetto alle donne in età fertile non in gravidanza.
Le donne in gravidanza con il COVID-19 sono anche a maggior rischio di parto pretermine, mentre i neonati di madri con il COVID-19 hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in unità neonatale.

Ragazza che effettua un tampone per il covid

Effetti del post COVID-19 sulla salute ginecologica

Ciclo mestruale irregolare

Alcune donne hanno riferito modifiche temporanee del flusso mestruale e della durata del ciclo dopo la diagnosi di COVID-19.
Da uno studio è emerso che su 177 pazienti, il 25% ha osservato un cambiamento del flusso mestruale e il 28% cambiamenti del ciclo, che nella maggior parte dei casi consistevano in una riduzione del flusso (20%) e una maggior durata del ciclo (19%).
Le concentrazioni medie di ormoni sessuali e dell’ormone antimulleriano (AMH) nelle donne in età fertile con il COVID-19 non erano diverse da quelle dei controlli della stessa età.

Perdita della libido

Vi sono evidenze che suggeriscono che, durante la pandemia, stress e depressione hanno indotto modifiche significative nei comportamenti sessuali delle persone. Alcune delle ragioni suggerite per le quali sia gli uomini che le donne dopo la guarigione dal COVID-19 hanno sperimentato una perdita della libido includono:

  • Isolamento: può causare depressione che, a sua volta, può bloccare il rilascio di serotonina e altri ormoni del cervello responsabili dell’aumento della libido;
  • Farmaci: alcune persone, dopo essere guarite dal COVID-19, fanno ricorso a farmaci antidepressivi per ridurre stress e depressione. Gli antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibiscono il rilascio di serotonina (l’ormone della felicità) da parte dell’organismo, con una diminuzione della libido;
  • Ansia e depressione: possono turbare il ciclo del sonno e ridurre il rilascio di estrogeni nel corpo. Bassi livelli di estrogeni, inoltre, possono portare, nelle donne, a una minore libido.