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Negli Stati Uniti si registrano ogni anno 5.300 nuove infezioni da HIV tra le donne, dovute a rapporti sessuali vaginali, e circa 2.400 nuove infezioni tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con donne. La larga maggioranza dei 34.800 nuovi casi, invece, si verifica tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

Donna che tiene un fiocco rosso, simbolo del cancro

​​​​​​​Le infezioni da HIV danno luogo a diversi sintomi, alcuni dei quali riguardano la salute ginecologica e la vagina:

  • Aumento della prevalenza di infezioni vaginali da lieviti e resistenza al trattamento: nelle donne affette da HIV, queste infezioni possono verificarsi con più frequenza, e i dati mostrano che potrebbero essere anche più difficili da trattare. Ad esempio, le infezioni vaginali da lieviti ricorrenti (ovvero che compaiono almeno quattro volte all’anno) possono presentarsi più spesso nelle donne con HIV in stadio avanzato o AIDS; si ritiene che ciò sia dovuto alla soppressione del sistema immunitario che si verifica in seguito all’infezione da HIV, condizione che rende più difficile per l’organismo controllare la crescita eccessiva dei funghi.
  • Aumento della prevalenza di vaginosi batterica (VB): nelle donne affette da HIV, la vaginosi batterica è più frequente e potrebbe essere più difficile da trattare. Anche in questo caso, ciò è dovuto con tutta probabilità agli effetti immunosoppressivi dell’infezione da HIV. Uno studio ha rilevato che la vaginosi batterica interessa l’80,3% delle donne sieropositive, mentre nelle donne sieronegative la percentuale scende al 53,8%; lo stesso studio, inoltre, ha riscontrato un forte legame tra la presenza di batteri Mobiluncus nel microbioma vaginale e l’insorgenza della vaginosi batterica nelle pazienti affette da HIV.
  • Problemi legati al ciclo mestruale: le donne affette da HIV possono andare incontro ad assenza di mestruazioni, a flussi più lievi o più abbondanti o a sintomi premestruali più severi.
  • Maggior rischio di tumore della cervice uterina: le donne affette da HIV presentano un rischio molto più alto di contrarre un’infezione da papilloma virus umano (HPV), e una probabilità sei volte superiore rispetto alle donne non affette da HIV di ammalarsi di tumore della cervice uterina. Il rischio che le cellule cervicali interessate dall’HPV diventino cancerose è amplificato dall’immunosoppressione dovuta all’HIV non trattato. Il tumore della cervice uterina è un tumore che definisce l’AIDS, il che significa che una diagnosi di questo tipo di tumore segna il punto in cui l’infezione da HIV è progredita fino all’AIDS.
  • Menopausa: le donne affette da HIV possono entrare in menopausa prematuramente, mentre durante la menopausa, possono avere vampate di calore più intense rispetto alle donne non infette. I ricercatori ritengono, inoltre, che il calo degli estrogeni dopo la menopausa possa influire sulla conta delle cellule CD4.
  • ​​Disfunzioni sessuali: le donne affette da HIV riferiscono maggiori problemi sessuali rispetto alle donne non infette. Secondo i dati raccolti, i livelli più bassi di funzione sessuale tra le donne sieropositive sono associati a una maggiore gravità dei sintomi correlati all’HIV. Da uno studio è emerso che la conta delle cellule CD4+ è associata ai punteggi dell’indice FSFI (Female Sexual Function Index, Indice della Funzione Sessuale Femminile): le donne con CD4 ≤199 cellule/µL hanno riportato un funzionamento inferiore rispetto a quelle con una conta pari o superiore a 200 cellule.
    Lo stesso studio non ha rilevato associazioni statisticamente significative tra i problemi sessuali e l’assunzione della terapia antiretrovirale per l’HIV, in particolare in merito ad alcune classi di terapia antiretrovirale (ad esempio, un regime contenente inibitori della proteasi), o l’aderenza alla terapia antiretrovirale per l’HIV. Tuttavia, sono ancora poche le ricerche effettuate in questo campo su popolazioni femminili, per cui sono necessari ulteriori studi​​​​​​​.

    • I dati finora raccolti suggeriscono che il batterio Gardnerella vaginalis può inibire l’efficacia dell’antiretrovirale topico tenofovir, utilizzato per prevenire l’infezione da HIV. In uno studio clinico condotto su 688 donne, infatti, il tenofovir è risultato tre volte più efficace tra le pazienti con un microbioma vaginale a predominanza di Lactobacillus rispetto alle altre donne. Il batterio G. vaginalis tendeva a essere prevalente nel microbioma vaginale delle donne per le quali il tenofovir era meno efficace.