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La scabbia è un’infestazione parassitaria della pelle causata da un acaro microscopico, chiamato Sarcoptes scabiei. Gli acari della scabbia si diffondono attraverso il contatto cutaneo prolungato (ad esempio, durante i rapporti sessuali) e si insinuano nello strato superiore del derma, dove vivono e depongono le uova, causando un intenso prurito ed eruzioni cutanee simili a brufoli. Anche se possono interessare diverse parti del corpo, le infestazioni si verificano per lo più nell’area dei genitali.
La scabbia si può manifestare in due forme caratterizzate da sintomi diversi che dipendono dal livello di infestazione degli acari:
- Scabbia classica (scabbia comune): consiste in un’infestazione causata da un basso numero di acari (dai 5 ai 15 acari per ospite);
- Scabbia crostosa (scabbia norvegese): è un’iperinfestazione con formazione di spesse croste di pelle contenenti migliaia o milioni di acari.
Epidemiologia e prevalenza
- Si stima che il numero di casi di scabbia nel mondo sia pari a 200 milioni, con un’ampia variabilità in termini di prevalenza tra le singole regioni geografiche.
- I tassi di prevalenza della scabbia sono spesso elevati nei paesi subtropicali in via di sviluppo, con picchi registrati in Papua Nuova Guinea (71%), a Panama (32%) e nelle isole Fiji (32%). Nei paesi sviluppati, invece, i tassi di prevalenza della scabbia sono relativamente bassi, con pochissime stime oltre il 4%.
- Le epidemie di scabbia si verificano solitamente in autunno e in inverno, soprattutto in contesti comunitari come carceri e strutture assistenziali.
- Uno studio condotto nel Regno Unito ha evidenziato che i tassi di infestazione erano maggiori tra i giovani e più alti nelle donne rispetto agli uomini.
- Secondo uno studio tedesco che ha confrontato le ricerche relative alla scabbia su Google in base alla parte del corpo, scabbia “genitale” era la terza ricerca più frequente, dopo quelle inerenti a “corpo” e “testa”.
- Le persone con un sistema immunitario indebolito o con difficoltà a prendersi cura di sé hanno maggiori probabilità di contrarre la scabbia crostosa.
Sintomi
I sintomi della scabbia classica comprendono:
- Prurito intenso, che di solito aumenta durante la notte;
- Vescicole o piccole protuberanze sulla pelle, che danno luogo a un’eruzione caratterizzata da sottili cunicoli sottocutanei ondulati.
I sintomi della scabbia crostosa, invece, comprendono:
- Pelle squamosa e ricoperta di croste su ampie zone del corpo;
- Prurito, ma in alcuni casi meno intenso rispetto alla scabbia classica o del tutto assente.
Complicanze della scabbia |
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Qualità della vita
In uno studio condotto su una comunità brasiliana con un’alta prevalenza di scabbia, il 65,2% delle persone affette dalla malattia ha dichiarato di percepire un leggero o moderato peggioramento della qualità della vita.
Il peggioramento della qualità della vita, però, si manifesta sotto diversi aspetti.
Adulti |
Bambini |
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Senso di vergogna |
77,2% |
46,6% |
Bisogno di vestirsi in modo diverso |
35,1% |
29,3% |
Limitazione delle attività ricreative |
24,6% |
36,8% |
Esclusione sociale |
24,6% |
17,9% |
Stigmatizzazione |
21,1% |
25,0% |
Derisione |
N/A |
26,3% |
Problemi con il/la partner sessuale |
10,9% |
N/A |
Cause
- Gli acari della scabbia non possono volare o saltare, quindi si diffondono solitamente attraverso il contatto cutaneo prolungato con una persona infetta. Il contagio tramite un contatto casuale, come una stretta di mano, è improbabile.
- La scabbia è spesso trasmessa per via sessuale.
- La condivisione di indumenti o biancheria da letto con una persona infetta può talvolta favorire la trasmissione della malattia.
- Gli acari della scabbia possono sopravvivere fuori dall’ospite per 24-36 ore in media; le basse temperature e l’umidità elevata ne prolungano la sopravvivenza.
- A volte le persone affette da scabbia non presentano sintomi, ma possono essere comunque contagiose.
- I sintomi si presentano dalle 3 alle 6 settimane dopo l’infestazione primaria, ma si manifestano prima (da 1 a 3 giorni dopo) in caso di nuova infestazione, probabilmente a causa della precedente sensibilizzazione all’acaro e/o alle sue escrezioni.
- La scabbia crostosa è estremamente contagiosa, perché le croste possono contenere migliaia o addirittura milioni di acari. Oltre al contatto diretto con la pelle, la trasmissione della malattia può avvenire anche attraverso la biancheria da letto, gli asciugamani, i vestiti e la tappezzeria.
- In casi rari, le persone possono contrarre la scabbia dai cani (infestazione provocata da una specie di acaro conosciuto come Sarcoptes scabiei var canis) o dai gatti (infestazione provocata dall’acaro Notoedres cati).
Fattori di rischio
I fattori di rischio per la scabbia comprendono:
- Contatto stretto con una persona infetta;
- Alti livelli di povertà e disagio sociale;
- Condizioni di sovraffollamento e ambienti comunitari: le case di riposo, le strutture di lungodegenza, le caserme militari e le carceri possono essere luoghi favorevoli allo sviluppo di focolai di scabbia;
- Stagione invernale: i tassi di infestazione da scabbia tendono ad aumentare nei mesi invernali, probabilmente a causa di un maggior affollamento degli ambienti chiusi, soprattutto nelle aree svantaggiate, ma anche per la capacità degli acari di sopravvivere più a lungo al di fuori dell’ospite a temperature basse.
Sono più a rischio di sviluppare la scabbia crostosa le persone con difficoltà a prendersi cura di sé o con un sistema immunitario compromesso, tra cui:
- bambini piccoli;
- persone con problemi di immunosoppressione (come le persone con HIV o linfoma, o che si stanno sottoponendo a un trattamento a lungo termine con corticosteroidi);
- persone con una ridotta capacità di grattarsi (ad esempio per un’incapacità fisica o perché il prurito non viene percepito a causa di un’anestesia cutanea);
- persone con difficoltà di apprendimento o disturbi neurologici (come demenza o sindrome di Down);
- persone gravemente malate, ricoverate in ospedale o in strutture assistenziali;
- persone anziane, in particolare quelle che vivono in case di riposo;
In circa il 40% dei casi di scabbia crostosa non è possibile individuare fattori di rischio; i ricercatori ipotizzano che in queste persone i fattori genetici possano contribuire alla suscettibilità.
Diagnosi
In genere, il medico di base e gli operatori dei centri per la salute sessuale diagnosticano la scabbia in base all’aspetto della pelle del paziente, ricercando i segni dei cunicoli scavati dagli acari.
Poiché la scabbia è molto contagiosa, la diagnosi può essere supportata dall’anamnesi del paziente (anamnesi sessuale nel caso della scabbia genitale) per stabilire se abbia avuto contatti con un’altra persona infetta.
Il medico che effettua la diagnosi cercherà anche di escludere altre patologie cutanee come l’eczema o l’impetigine.
I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitensi raccomandano, inoltre, di confermare la diagnosi di scabbia attraverso l’identificazione, ove possibile, degli acari, delle loro uova o del loro materiale fecale. Quest’operazione può essere effettuata rimuovendo accuratamente l’acaro dall’estremità del suo cunicolo con la punta di un ago, oppure esaminando al microscopio un raschiato cutaneo per verificare la presenza di acari, uova o materiale fecale.
Diagnosi differenziale
Esistono diverse condizioni che possono manifestarsi in modo simile alla scabbia.
Sintomi e caratteristiche cliniche della scabbia | Possibili cause |
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Altri tipi di infestazioni come piattole, pidocchi o scabbia animale |
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Punture di insetto |
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Altre malattie della pelle come la dermatite da contatto, l’eczema e altre ancora |
Linee guida per il trattamento
Richiesta di un consulto specialistico
I medici di base devono richiedere un consulto specialistico nei seguenti casi:
- Bambini di età inferiore a 2 mesi: la scabbia è rara in questa fascia di età; tuttavia, il trattamento di prima linea raccomandato, permetrina al 5% in crema, è autorizzato solo per l’uso negli adulti e nei bambini di età pari o superiore ai 2 mesi.
- Sospetto di scabbia crostosa
- Può essere necessario il ricovero in ospedale. Le persone con scabbia crostosa devono essere isolate e gli operatori sanitari devono adottare misure protettive supplementari.
- Può essere necessario il trattamento con un antiparassitario topico associato a ivermectina per via orale.
- Può essere necessario verificare la presenza di un’eventuale immunodeficienza.
Opzioni farmacologiche
La scabbia viene trattata principalmente con lozioni o creme antiparassitarie prescritte dal medico di base. Tra gli antiparassitari topici maggiormente utilizzati per la scabbia rientra:
- Permetrina crema 5%
Per i pazienti in cui la terapia topica non è tollerata o è inefficace, alcuni dati mostrano che la terapia sistemica con il farmaco antiparassitario ivermectina può essere considerata un’alternativa valida e sicura:
- In Italia, ad esempio, l’ivermectina 3 mg in compresse è indicata per il trattamento della scabbia.
È, inoltre, possibile che il medico prescriva un trattamento contro il prurito, che può protrarsi anche dopo che gli acari della scabbia sono stati debellati, come ad esempio:
- Creme a base di steroidi leggeri
- Creme o gel al mentolo (disponibili anche senza prescrizione medica)
- Antistaminici sedativi per via orale per controllare il prurito e favorire il sonno
Consigli per la gestione della scabbia
Oltre al trattamento, i pazienti devono ricevere istruzioni per prevenire la diffusione della scabbia ed eventuali reinfestazioni.
- I pazienti devono essere informati che sarà necessario sottoporre al trattamento per la scabbia tutti i familiari, i/le partner sessuali dell’ultimo mese e qualsiasi altro contatto stretto (anche se asintomatico).
- Per evitare un’ulteriore diffusione occorre adottare misure per eliminare gli acari della scabbia dall’ambiente in cui la persona vive.
Prevenzione
È possibile prevenire la scabbia evitando il contatto cutaneo diretto con una persona infetta o con i suoi oggetti (indumenti o biancheria da letto). Dopo il trattamento, si consiglia di adottare le seguenti misure per evitare che gli acari della scabbia ritornino e per limitarne la diffusione:
- Lavare tutti gli indumenti e le lenzuola ad alte temperature (60 °C): il calore, infatti, uccide gli acari e le loro uova. Tutto ciò che non può essere messo in lavatrice deve essere lavato a secco
- Eliminare gli acari: gli oggetti che non possono essere messi in lavatrice o lavati a secco devono essere riposti in sacchetti di plastica sigillati. In assenza di cibo, gli acari muoiono dopo pochi giorni.
- Pulire e passare l’aspirapolvere: soprattutto in caso di scabbia crostosa, si deve passare l’aspirapolvere su mobili, tappeti e pavimenti per rimuovere i frammenti di pelle e le croste che possono contenere gli acari della scabbia.