Sebbene il linfogranuloma venereo sia piuttosto raro in confronto alla clamidia, è invasivo (si diffonde a tessuti normalmente non soggetti a infezione) e può provocare ulcere e gravi infiammazioni.

Epidemiologia e prevalenza

  • L’LGV è raro nei paesi sviluppati, dove nella quasi totalità dei casi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.
  • Il linfogranuloma venereo è endemico in molte regioni tropicali, tra cui l’Africa meridionale e occidentale, il Madagascar, l’India e il Sud-est asiatico:
    • È stato dimostrato che l’LGV è alla base del 6-13% dei casi di ulcera genitale in Africa meridionale.
  • Indipendentemente dalla regione, la più alta incidenza dell’LGV si registra tra le persone sessualmente attive nella fascia d’età dai 15 ai 40 anni.

Giovane coppia a letto

Sintomi

La presentazione clinica dell’LGV segue tre stadi: primario, secondario e terziario.

LGV primario

  • Lo stadio primario dell’LGV prevede in un periodo di incubazione che va dai 3 ai 30 giorni, prima della comparsa dei sintomi. Nelle donne insorgono sintomi come:​​​​​​​
    • Una lesione “primaria”, che può presentarsi come una papula, una pustola, un nodulo, un’erosione o un’ulcera indolore sulla vulva, sulla parete vaginale posteriore, sulla cervice, sulle labbra o nella cavità orale e, occasionalmente, sull’ano.
    • Proctite (infiammazione del rivestimento interno del retto), che può causare dolore rettale, sanguinamento, perdite, tenesmo (sensazione di stimolo a evacuare anche se l’intestino è vuoto) e/o costipazione.

LGV secondario

  • Lo stadio secondario dell’LGV inizia entro 2-6 settimane dalla comparsa della lesione primaria e comporta un’infezione dei linfonodi (linfadenite). I sintomi nelle donne comprendono:
    • Infiammazione e gonfiore dei linfonodi dell’inguine e del tessuto circostante;
    • Comparsa di bubboni (linfonodi pieni di pus che possono rompersi);
    • Febbre, artrite, polmonite, periepatite (manifestazione cronica della malattia infiammatoria pelvica) e/o presenza di enzimi epatici anomali nei casi in cui il batterio C. trachomatis si diffonde in maniera sistematica.

LGV terziario

  • La maggior parte dei pazienti guarisce dallo stadio secondario dell’LGV senza ulteriori complicazioni; tuttavia, se non trattato, il linfogranuloma venereo può progredire allo stadio terziario, caratterizzato da infiammazione cronica e distruzione dei tessuti. Questo stadio si presenta prevalentemente nelle donne a causa della localizzazione dei linfonodi specifica a seconda del sesso, e può far insorgere sintomi come:
    • Proctite;
    • Ascesso perirettale (un ascesso che si estende lungo il retto fino alla zona pelvica);
    • Fistole (canali tra organi o vasi che normalmente non sono collegate tra loro);
    • Stenosi (restringimento di dotti/canali del corpo, come l’uretra);
    • Edema cronico (gonfiore causato da liquido trattenuto nei tessuti);
    • Fibrosi sclerosante (indurimento e cicatrizzazione dei tessuti);
    • Estiomene (malattia ulcerosa cronica della vulva che porta a fibrosi e cicatrici deturpanti).
Complicazioni dell’LGV
  • La distruzione dei linfonodi può provocare un linfedema genitale (gonfiore nell’area genitale) con secrezione pustolosa persistente (dovuta alla presenza di liquido linfatico) e piodermite (ulcere dolorose).
  • È stata riscontrata una correlazione tra LGV e cancro del retto. Inoltre, le due condizioni possono presentarsi con sintomi simili e può essere necessario un esame istopatologico.

Qualità della vita

Non risulta siano stati condotti studi sull’impatto dell’LGV sulla qualità della vita (sulla base di una ricerca su PubMed dei termini “lymphogranuloma venereum” e “quality of life”). È probabile che ciò sia dovuto ai tassi di prevalenza estremamente bassi dell’LGV negli Stati Uniti e in Europa; tuttavia, uno studio che ha valutato gli effetti delle ulcere genitali sulla qualità della vita legata alla salute genitale (Genital Health Quality of Life, GHQoL) ha rilevato che:

  • le donne hanno punteggi di GHQoL peggiori rispetto agli uomini;
    • l’attività sessuale è uno dei fattori principali a incidere sui punteggi di GHQoL e ciò potrebbe essere dovuto al dolore prima e dopo i rapporti sessuali, nonché all’aspettativa di sviluppare ulcere a seguito dei rapporti stessi.

Cause

  • L’LGV è causato dai ceppi L1, L2 e L3 (chiamati anche “sierotipi”) del batterio C. trachomatis; l’L2 è il principale agente causale.
    • Questi tre sierotipi sono in grado di diffondersi dal punto in cui è partita l’infezione primaria fino ai linfonodi regionali.
  • Il linfogranuloma venereo è una MST la cui trasmissione avviene in seguito a rapporti sessuali vaginali, orali o anali.

Fattori di rischio

Il rischio di contrarre l’LGV aumenta in caso di:

  • Chemsex (una pratica che prevede l’assunzione di sostanze prima di fare sesso);
  • Rapporti sessuali di gruppo;
  • Fisting (una pratica sessuale che prevede l’inserimento completo di una mano nella vagina o nel retto);
  • Scambio di sex toy non sanificati o non protetti da un nuovo preservativo a ogni uso.

Sex toys disposti su un tessuto di seta nero

Diagnosi

  • Una diagnosi definitiva di linfogranuloma venereo può essere ottenuta solo con l’utilizzo di test molecolari specifici per l’LGV (ad esempio, genotipizzazione con PCR), che sono in grado di distinguere il C. trachomatis che causa l’LGV da quello che non lo causa.
    • A questo scopo, l’operatore sanitario esegue dei tamponi per prelevare campioni dalla vagina, dalla cervice o dal retto del paziente.
  • In molti paesi il test molecolare specifico per l’LGV non è facilmente disponibile, per questo spesso le diagnosi si basano sul sospetto clinico, sui fattori di rischio per il paziente e sui risultati di un test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) per il C. trachomatis eseguito nella zona sintomatica. Devono essere prese in considerazione ed escluse anche le diagnosi differenziali.

Diagnosi differenziale

Diverse condizioni possono presentare una sintomatologia simile all’LGV.

Sintomi e caratteristiche cliniche Possibili cause
  • Ulcere genitali, orali o rettali
Malattie caratterizzate da ulcere genitali come herpes genitale, sifilide, cancroide e granuloma inguinale
  • Proctite e sintomi correlati
  • Enterite (infiammazione dell’intestino tenue)
Herpes genitale, sifilide, o gonorrea

Linee guida per il trattamento

  • Tutti i pazienti in cui si sospetta l’infezione da LGV, come quelli che presentano malattia ulcerosa genitale e linfonodi ingrossati o proctocolite, devono essere sottoposti in via presuntiva al trattamento per l’LGV prima che la diagnosi ufficiale sia certa.
    • Si raccomanda di somministrare doxiciclina 100 mg per via orale due volte al giorno per 21 giorni.
    • I trattamenti alternativi prevedono eritromicina 500 mg per via orale quattro volte al giorno per 21 giorni o azitromicina 1 g per via orale una volta alla settimana per tre settimane.
      • Le donne incinte devono essere trattate con eritromicina, poiché la doxiciclina e le altre tetracicline sono controindicate in gravidanza.
  • I pazienti con bubboni con pus possono trarre beneficio dall’aspirazione del linfonodo. In questo modo si alleviano i sintomi; tuttavia, l’incisione e il drenaggio dei linfonodi non sono pratiche raccomandate, in quanto possono ritardare il processo di guarigione.

Persona che prende medine con un bicchiere d'acqua

Prevenzione

Come nel caso di qualunque MST, il modo migliore di prevenire l’LGV è avere rapporti sessuali protetti:

  • usare il preservativo quando si hanno rapporti vaginali, orali o anali;
  • coprire con un preservativo e sanificare i sex toy che vengono condivisi o usati da e su altre persone;
  • le persone che hanno una relazione stabile dovrebbero sottoporsi a un controllo della salute sessuale prima di avere per la prima volta rapporti sessuali non protetti.